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Giu

Trend che cambiano il business

Il business cambia al ritmo dell’innovazione tecnologica: lifestyle, percorsi d’acquisto e marketing, i nuovi trend dettati dal mondo tech analizzati da TrendHunter. Scopriamoli insieme.
Device sharing, la nuova frontiera che abbatte i costi e predilige il  servizio su piattaforma di affitto delle grandi tecnologie in linea con un consumo collaborativo. Un’evoluzione della sharing economy che ricerca convenienza e sostenibilità piuttosto che investimenti a lungo termine.
Messenger marketing, app di messaggistica istantanea usate sempre più in maniera performante dalle aziende di ogni settore per offrire un servizio al consumatore ed evolvere la figura del customer service. Dai siti e-commerce, al negozio sotto casa, il ricorso alle chat è ormi divenuto un must.
Educational commerce è la nuova tendenza delle aziende a non vendere ed offrire solamente un prodotto/servizio ma anche e soprattutto formazione. Essere esperti di una specifica tematica pone il brand come leader nel mercato di riferimento e fornisce al consumatore presenza, stabilità e pratico aiuto nell’indirizzo delle scelte da compiere educando, in tal modo, l’utente ad un acquisto responsabile.
Neutralità nelle assunzioni è l’ultimo tentativo in materia di risorse umane per un sistema meritocratico nella selezione dei candidati. Nuove piattaforme a supporto dei candidati, in grado di eliminare i pregiudizi, come quelli fisico-razziali o di genere. Un esempio su tutti Blendoor, pronto a rimuove il volto e il nome dal processo di candidatura.
Convenienza premium è la scelta operata da alcuni produttori di telefonia mobile nel mettere in commercio, per i mercati emergenti, dispositivi con un numero inferiore di caratteristiche ed elementi. Lo scopo è quello di essere competitivi in un mercato dove la domanda è in crescita, ma ridotte sono le risorse economiche ed esigenze dell’utente finale. Un esempio? Il Freedom 251 (3G Android) in India costa solo 4 dollari.

Nell’Isola le imprese che operano nel settore digitale sono complessivamente 7.480: da gennaio a settembre ne sono nate 377 e quasi la metà di queste sono state fondate da un giovane con meno di 35 anni. Si conferma la volontà di investire nel settore, ma manca ancora la diffusione della cultura di impresa e azioni concrete volte a promuovere l’innovazione tecnologica delle aziende. Non mancano tuttavia le novità in fatto di sicurezza online: per tutelare i consumatori gabbati da venditori poco trasparenti, il Parlamento Europeo ha appena approvato nuove regole per dare più potere alle autorità nazionali. In Italia, all’Antitrust il compito di agire come “investigatore privato”, imporre ai siti inadempienti di pubblicare un avvertimento visibile a tutti gli utenti o ordinare che venga rimosso un contenuto; rivolgersi ai gestori dei registri di domini e alle banche per identificare i commercianti disonesti.